File Goldman Sachs vuole un ETF DeFi: La banca d’investimenti di Wall Street ha richiesto un fondo negoziato in borsa per la finanza decentralizzata
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Il 26 luglio il gigante bancario ha presentato una domanda alla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per un ETF basato sulla DeFi che offrisse esposizione a società pubbliche. Secondo il deposito, il fondo proposto chiamato “Goldman Sachs Innovate DeFi and Blockchain Equity ETF“, cerca di fornire risultati di investimento che corrispondano alle prestazioni di Solactive DeFi e Blockchain del fornitore di indici tedesco. I dettagli per ora sono scarsi, ma il fondo investirà almeno l’80% delle sue attività in titoli, azioni e società fintech presenti nell’indice.
Un fondo DeFi Senza DeFi
Sembra che Goldman possa essere un po’ confuso sulla definizione di “DeFi”. Uno sguardo più attento all’indice Solactive rivela che è in gran parte composto da giganti tecnologici statunitensi e società di telecomunicazioni internazionali. Dei primi venti componenti nel suo rapporto del 23 luglio, nessuno di essi potrebbe essere descritto come un progetto o un’organizzazione DeFi o blockchain. I primi tre erano Nokia, Facebook e Alphabet di Google. Nell’elenco dei titoli monitorati c’erano anche i giganti dei pagamenti Visa, Mastercard e PayPal, i giganti della tecnologia Microsoft, IBM e Intel e i monopoli cinesi dell’e-commerce e delle telecomunicazioni Baidu, Alibaba e Tencent.
Difficilmente tutto ciò potrebbe essere definito come “finanza decentralizzata”, non è però la prima volta che Goldman Sachs vuole intrecciare i fili intrecciati nell’industria delle criptovalute.
La confusione regna alla Goldman
In un rapporto del 14 giugno, intitolato “Risorse digitali: la bellezza non è negli occhi di chi guarda“, la banca ha concluso che Bitcoin non è una riserva di valore a lungo termine o una classe di attività investibile. Hanno contraddetto un rapporto del 21 maggio intitolato “Crypto: A New Asset Class?” il che è stato ampiamente positivo su di loro con il capo globale delle risorse digitali di Goldman, affermando come Bitcoin venga considerato un asset investibile. All’inizio di questo mese, gli analisti della banca di investimento hanno delineato il loro ragionamento dietro l’affermazione che Ethereum alla fine diventerà una riserva di valore migliore di Bitcoin, riferendo inoltre che il 45% degli ultra-ricchi è interessato alle criptovalute.
Ad aprile, Goldman ha aggiunto Bitcoin al suo rapporto sui rendimenti dall’inizio dell’anno e, a marzo, la banca ha presentato un ETF su Bitcoin alla SEC secondo la società di custodia di criptovalute New York Digital Investment Group (NYDIG). Ora sembra che Goldman abbia equiparato la DeFi ad artisti del calibro di Facebook, Google e Microsoft!
Fonte: CryptoPotato
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