Il 65% dell’offerta circolante di Bitcoin illustra una forte tendenza: gli investitori detengono i loro BTC sia con il mercato rialzista che con il mercato ribassista
L’idea che un mercato attivo sia salutare non è sempre vera. Mentre la quantità di attività che vediamo su una determinata rete può senza dubbio mostrare quanto sia stabile, una mancanza di attività può anche indicare una tendenza rialzista in arrivo.
Bitcoin la fa da padrona.
Il crollo dei prezzi di Bitcoin non ha influenzato la maggior parte della sua offerta in circolazione. Secondo i dati di Glassnode, oltre il 65% dell’offerta circolante di Bitcoin, ovvero circa 12,35 milioni di BTC, non si muove da almeno un anno. Si tratta di un aumento significativo della fornitura che non è attiva da almeno due anni e un aumento ancora più notevole della fornitura che non è attiva da almeno tre anni.
I dati di Glassnode mostrano che 8,55 milioni di BTC, il 45% dell’offerta circolante, non si sono spostati da almeno due anni, mentre 7,22 milioni di BTC, o il 38% dell’offerta circolante, non si sono mossi in tre anni.
Zoomando ulteriormente sull’offerta che non si è spostata da cinque o più anni, possiamo osserare che tende verso i massimi storici di 4,37 milioni di BTC, o il 23% dell’offerta.
Tutto ciò, evidenzia una tendenza interessante: gli investitori detengono i loro token attraverso mercati rialzisti e inverni crittografici. Il rally che a portato a Bitcoin a toccare il suo massimo storico nel novembre 2021 non ha diminuito la percentuale di Bitcoin detenuti in oltre un anno, e nemmeno il mercato ribassista in corso.
I dati suggeriscono che gli investitori hanno una visione delle preferenze temporali basse e stanno trattenendo le loro monete nel bene e nel male.
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